Negli ultimi anni, il panorama della responsabilità medica in Italia ha subito significative trasformazioni, mirate a bilanciare la tutela dei pazienti con la protezione dei professionisti sanitari. Queste modifiche sono state introdotte principalmente attraverso la Legge Gelli-Bianco e la successiva Riforma Cartabia, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle cure e definire con maggiore chiarezza le responsabilità in ambito sanitario.
La Legge Gelli-Bianco: un nuovo approccio alla responsabilità sanitaria
Promulgata il 9 marzo 2017, la Legge Gelli-Bianco ha rappresentato una svolta nella regolamentazione della responsabilità sanitaria in Italia. Tra le principali innovazioni introdotte:
- Distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale: La legge ha chiarito che la responsabilità delle strutture sanitarie è di natura contrattuale, mentre quella dei professionisti sanitari è generalmente extracontrattuale, salvo specifici accordi con il paziente. Questa distinzione ha implicazioni dirette sui termini di prescrizione e sull’onere della prova in caso di contenzioso.
- Introduzione delle linee guida e buone pratiche clinico-assistenziali: I professionisti sanitari sono tenuti a seguire linee guida validate e buone pratiche cliniche. Il rispetto di queste indicazioni può escludere la punibilità penale in caso di imperizia, a meno che non si tratti di colpa grave.
- Obbligo di copertura assicurativa: La legge ha introdotto l’obbligo per le strutture sanitarie e i professionisti di dotarsi di una copertura assicurativa adeguata, garantendo così una maggiore tutela per i pazienti danneggiati.
Il Decreto Ministeriale n. 232 del 2023: dettagli operativi sulle polizze assicurative
Per dare attuazione concreta alla Legge Gelli-Bianco, il 15 dicembre 2023 è stato emanato il Decreto Ministeriale n. 232, entrato in vigore il 16 marzo 2024. Questo decreto ha stabilito i requisiti minimi delle polizze assicurative per le strutture sanitarie e per i professionisti, definendo le condizioni generali di operatività delle polizze stesse. Tra le principali disposizioni:
- Modalità “claims made”: La copertura assicurativa adotta la modalità “claims made”, coprendo le richieste di risarcimento presentate per la prima volta durante il periodo di validità della polizza e riferite a eventi accaduti fino a dieci anni prima della conclusione del contratto assicurativo. 
- Periodo di ultrattività: È prevista un’estensione della copertura assicurativa di dieci anni dopo la cessazione dell’attività, per proteggere contro richieste di risarcimento che possono emergere successivamente. 
- Obblighi di pubblicità e trasparenza: Le strutture sanitarie sono tenute a divulgare i dati sui risarcimenti liquidati negli ultimi cinque anni, incrementando la trasparenza nei confronti dei pazienti. 
La Riforma Cartabia: impatti sulla responsabilità sanitaria
Entrata in vigore il 28 febbraio 2023, la Riforma Cartabia ha introdotto modifiche significative nel processo civile, con riflessi diretti sulle controversie in materia di responsabilità medica. Una delle principali novità riguarda l’introduzione del rito semplificato di cognizione, disciplinato dagli articoli 281-decies e seguenti del codice di procedura civile. Questo nuovo rito sostituisce il precedente procedimento sommario di cognizione, con l’obiettivo di accelerare i tempi processuali e rendere più efficiente la gestione delle cause in ambito sanitario. 
Conclusioni
Le recenti riforme in materia di responsabilità medica in Italia mirano a creare un sistema più equilibrato, che tuteli efficacemente i diritti dei pazienti e, al contempo, offra ai professionisti sanitari un quadro normativo chiaro e giusto. L’implementazione di linee guida, l’obbligo di copertura assicurativa e le modifiche procedurali introdotte dalla Riforma Cartabia rappresentano passi significativi verso una maggiore sicurezza delle cure e una gestione più trasparente e responsabile del rischio clinico.